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    Autore Messaggio
    chiara cicala
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: lun ott 04, 2010 2:26 pm 

    Iscritto il: ven apr 02, 2010 9:11 am
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    Località: catania

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    Casteltermini
    Vendemmia antimafia per ricordare Rosario Livatino



    CASTELTERMINI (AGRIGENTO) - Una vendemmia antimafia si è tenuta a Casteltermini per ricordare il ventesimo anniversario dell'omicidio del giudice Rosario Livatino. L'iniziativa, che si è tenuta in un vigneto confiscato a Cosa nostra, è stata patrocinata dall'associazione "Libera Terra" di don Luigi Ciotti. All'evento hanno partecipato i ragazzi delle scuole.

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    Bisogna dimostrare al mondo che non siamo il paese di Riina, siamo il paese di Falcone.
    R. Saviano


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    chiara cicala
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: mer ott 06, 2010 1:44 pm 

    Iscritto il: ven apr 02, 2010 9:11 am
    Messaggi: 134
    Località: catania

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    Mafia, in manette a Palermo due fiancheggiatori del boss Nicchi


    Agenti della squadra mobile di Palermo e dello Sco di Roma hanno arrestato Francesco Arcuri e Giuseppe Auteri in esecuzione di un provvedimento di fermo dei pm della dda Roberta Buzzolani e Ambrogio Cartosio. Arcuri è accusato di associazione mafiosa, Auteri di detenzione illegale di armi con l'aggravante di aver favorito cosa nostra. I due arrestati a Palermo erano entrambi fedelissimi del boss Gianni Nicchi, finito in carcere dopo una lunga latitanza a Palermo.

    In particolare Arcuri, 29 anni, sarebbe stato il principale anello di collegamento tra gli uomini d'onore e il capomafia di cui avrebbe gestito anche la latitanza. Arcuri secondo gli inquirenti avrebbe anche tenuto i contatti tra Nicchi e gli esponenti mafiosi degli altri mandamenti. Auteri, 35 anni, era il braccio destro di Arcuri. Avendo il sospetto di essere controllati dagli inquirenti i due evitavano accuratamente di parlare di argomenti compromettenti per telefono e in auto.

    Tuttavia, i servizi di osservazione e di pedinamento e le intercettazioni hanno consentito di scoprire i due fiancheggiatori che potevano contare su uomini e alloggi sicuri come dimostra il fatto che, poco prima dell'arresto di Nicchi, la macchina organizzativa della sua latitanza si stava organizzando per fargli cambiare rifugio. Il gruppo criminale guidato da Arcuri curava anche la raccolta del pizzo e la custodia delle armi. Dalle indagini è emerso che i fiancheggiatori avevano un vero e proprio arsenale: fucili a pompa e a canne mozze e rivoltelle Smith&Wesson, calibro 38 e 44 Magnum.

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    R. Saviano


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    Valentina
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: mar ott 12, 2010 8:05 am 
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    Iscritto il: sab gen 27, 2007 4:15 pm
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    PALERMO (ITALPRESS) - La Direzione Investigativa Antimafia di Palermo ha sequestrato beni mobili ed immobili per un valore complessivo di oltre un milione di euro, riconducibili ad un insegnante 52enne di Sciacca. Si tratta di appartamenti, conti correnti bancari, libretti di deposito e titoli azionari. Il destinatario del provvedimento attualmente si trova in carcere perche' ritenuto dagli inquirenti "elemento di spicco di Cosa Nostra agrigentina". Secondo gli investigatori avrebbe "reclutato nuovi adepti, da inserire in Cosa Nostra".


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    chiara cicala
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: gio ott 14, 2010 4:34 pm 

    Iscritto il: ven apr 02, 2010 9:11 am
    Messaggi: 134
    Località: catania

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    Boss ucciso 12 anni fa, 5 arresti


    A 12 anni dall'omicidio di Giuseppe Mililli, uno dei boss vittima della faida dentro Cosa nostra nell'Ennese, la squadra mobile di Caltanissetta e di Enna hanno identificato gli autori del delitto. Si tratta di Gesualdo La Rocca, ritenuto il mandante, e dei presunti killer Salvatore Siciliano, Massimo Carmelo Billizzi, Francesco Ghianda e Sebastiano Montalto. Tutti sono in stato di detenzione per altri reati, con il solo Montalto ai domiciliari.

    Ai cinque la polizia ha notificato una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Catania, Grazia Anna Caserta, su richiesta del procuratore capo della Repubblica Vincenzo D'Agata e del pm Fabio Scavone. Per tutti l'accusa e' di omicidio aggravato. Avrebbero agito con altri due complici (Fortunato Ferracane e Antonino Pitrolo), oggi collaboratori di giustizia, nonché con il boss Davide Emmanuello, deceduto.

    Il corpo di Mililli fu cremato dagli assassini, in un fusto pieno di gasolio, per occultare l'omicidio. Il boss fu ucciso per aver rilevato un impianto di produzione di calcestruzzo nella zona del Dittaino, a Enna, in aperta concorrenza con un altro affiliato dello stesso clan della zona.

    In particolare tra il 1995 e il 1998 un gruppo di fiancheggiatori dei Bernardo Provenzano e Giuseppe Piddu Madonia, composto da Ettore Tedesco, Giacomo Sollami e Vincenzo Giunta, si era insediato nella valle del Dittaino, nell'Ennese, e aveva rilevato un impianto di calcestruzzo in contrada Altarello Cuticchi.
    Il clan ben presto sarebbe entrato in contrasto con un altro gruppo criminale, composto da Angelo Gangi di Aidone, anch'egli titolare di un impianto di calcestruzzo nella stessa zona, e Domenico Calcagno, entrambi vicini a Giovanni Mattiolo, Giuseppe Mililli e Giovanni Minacapelli.

    Ad imporsi sarebbe stata la cosca in cui era inserito Mililli e che poteva contare sull'autorevole appoggio di personaggi di spicco del catanese. Mililli era considerato l'esattore del clan, riscuoteva il pizzo e si occupava degli affari illeciti della famiglia, pronto pero' a essere utilizzato in azioni sanguinarie da portare a termine anche presso altre province siciliane. A sua volta, Mililli faceva capo a Giovanni Mattiolo, rappresentante provinciale di Cosa nostra di Enna

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    Valentina
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: gio nov 11, 2010 6:01 pm 
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    Iscritto il: sab gen 27, 2007 4:15 pm
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    MAFIA: ESATTORE DEL PIZZO FERMATO NELL'AGRIGENTINO

    AGRIGENTO (ITALPRESS) - I carabinieri hanno fermato Maurizio Romeo, 40 anni, ritenuto un esattore del pizzo vicino al boss di Agrigento Gerlandino Messina, finito in manette il 23 ottobre scorso dopo undici anni di latitanza. Romeo, che nel 2001 era gia' stato condannato a quattro anni di reclusione per associazione mafiosa, avrebbe chiesto 40 mila euro a un imprenditore che sta realizzando un residence alla periferia di Porto Empedocle. La vittima dell'estorsione avrebbe preso tempo fino alla decisione dei giorni scorsi di denunciare tutto ai carabinieri. Il provvedimento di fermo e' stato disposto dal pm della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Rita Fulantelli.


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    Valentina
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: mer nov 17, 2010 3:02 pm 
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    Iscritto il: sab gen 27, 2007 4:15 pm
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    CAMORRA: PRESO BOSS DEI CASALESI ANTONIO IOVINE

    (AGI) - Caserta, 17 nov. - Antonio Iovine, boss dei casalesi noto come "'o ninno", e' stato preso dalla Squadra Mobile di Napoli a Casal di Principe in via Cavour. Antonio Iovine era latitante da 14 anni. Condannato all'ergastolo nel 2008 nel maxi processo Spartacus, era inserito nell'elenco dei 30 piu' pericolosi latitanti d'Italia. Iovine non ha opposto resistenza all'arresto. L'abitazione in cui e' stato individuato era di un suo conoscente, e la cattura e' stata possibile grazie a pedinamenti e accertamenti su parenti e fedelissimi del latitante. Iovine, 46 anni, ha tentato solo di scappare dal terrazzo, ma e' stato bloccato. Non aveva armi; trovata una pistola che però era regolarmente denunciata. Nella villetta c'era un nascondiglio in una intercapedine.


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    Tommy
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: ven nov 19, 2010 8:59 am 

    Iscritto il: dom mar 08, 2009 9:28 am
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    Mafie al nord? E’ bene che se ne parli. Le cose cambiano, in barba al pensiero di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Oggi si legge da più parti che la Sicilia sta diventando terra d’antimafia, tante sono le iniziative di successo contro la criminalità organizzata, mentre al Nord negano la gravità del problema in casa loro. Ma quest’ultima cosa non accadeva in Sicilia cinquant’anni fa? Svegliamoci! E’ inutile fare confronti del tipo “lì più che qui”. Si tratta in ogni caso di una visione miope. Non si deve cascare nella trappola della strumentalizzazione politica ne di quella assurdamente campanilistica. Attenti. Evitiamo sia esagerazioni che sottovalutazioni. Il problema è di tutto il paese: E se ormai il grosso del denaro della criminalità viene probabilmente mosso da Milano, dove è ovvio che le mafie tentino nuovi accordi scellerati, credo che un certo tipo di reclutamento e di controllo del territorio sia comunque prevalente al Sud. Allora fa bene Saviano a parlarne, magari senza esagerare, e male fa Maroni a rispondere da leghista indispettito, piuttosto che da quell’ottimo ministro degli interni che è. L’Italia è piccolissima, mettiamocelo in testa, e le mafie, come i rifiuti, come le catastrofi naturali favorite dall’uso scellerato del territorio sono gravissimi problemi nazionali e come tali vanno affrontati da tutti. Smettiamola coi localismi e ricordiamoci che l’unità del paese è un bene non negoziabile. Continuiamo allora a mandare gli SMS per il Veneto (45501) per far sentire a quella gente che stiamo con loro, congratuliamoci per l’arresto di Jovine, lasciamo parlare Saviano, mettiamo un freno all’aumento delle mafie al Nord mentre le combattiamo al Sud, aiutiamo Napoli a liberarsi stabilmente dei rifiuti, e... rimaniamo uniti almeno per altri centocinquant’anni, se vogliamo restare fra le prime dieci economie più importanti del pianeta. In caso contrario arretreremo tutti, sia al Sud che al Nord. Tommy


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    totò
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: sab nov 20, 2010 12:01 pm 

    Iscritto il: lun nov 30, 2009 9:47 pm
    Messaggi: 2777

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    http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11 ... oss/77888/


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    Valentina
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: mar dic 14, 2010 11:19 am 
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    Iscritto il: sab gen 27, 2007 4:15 pm
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    (ANSA) - PATERNO' (CATANIA), 14 DIC - Ventuno presunti appartenenti al clan Morabito-Rapisarda di Paterno' sono stati fermati da carabinieri. Tra loro ci sono due elementi di spicco: il capo della cosca, Vincenzo Murabito, e Salvatore Rapisarda, indicato come il referente di zona del gruppo Laudani. I reati contestati dalla Dda di Catania sono associazione mafiosa, estorsioni, traffico di stupefacenti e rapine. Analoghe accuse sono contestate a due indagati della stessa organizzazione, gia' detenuti per altra causa, per i quali e' stata chiesta al Gip l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare.


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    Valentina
     Oggetto del messaggio: Re: News del giorno
    MessaggioInviato: mar dic 14, 2010 11:27 am 
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    Iscritto il: sab gen 27, 2007 4:15 pm
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    BLITZ ANTI 'NDRANGHETA: FERMATO EX SINDACO SIDERNO


    (AGI) - Reggio Calabria, 14 dic. - Operazione contro la cosca "Commisso" di Siderno: il gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura distrettuale Antimafia, ha emesso 53 ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso. Tra le persone coinvolte anche l'ex sindaco di Siderno: provvedimento di fermo per Alessandro Figliomeni, sospettato di essere organicamente inserito nella cosca. Figliomeni e' stato sindaco di Siderno fino alla primavera di quest'anno quando si e' candidato alle elezioni regionali nella lista "Autonomia e diritti con Loiero presidente"; la sua candidatura, pero', aveva provocato le dimissioni di gran parte dei consiglieri comunali provocando lo scioglimento del Consesso elettivo. Il comune adesso e' retto da un commissario prefettizio. Figliomeni era stato eletto sindaco in una lista di Forza Italia, poi era passato con l'Mpa e successivamente si era candidato alle regionali. L'indagine ha consentito di delineare ulteriormente gli assetti e l'operativita' dell'articolazione della 'ndrangheta, con ramificazioni in altre regioni ed all'estero, in particolare in Canada.


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