Vito Schifani (Ostuni,1965 -Capaci,23 maggio1992) è stato un agente di Polizia italiano.
Agente della scorta di Giovanni Falcone, venne ucciso nella strage di Capaci.

Era al volante della prima delle tre Fiat Croma che riaccompagnavano il magistrato, appena atterrato a Punta Raisi da Roma, a Palermo. Al suo fianco stava l'agente scelto Antonio Montinaro, sul sedile posteriore l'agente Rocco Di Cillo; Falcone guidava la Croma bianca che li seguiva, sulla quale viaggiava anche la moglie Francesca Morvillo). Nell'esplosione, avvenuta sull'autostrada A29 all'altezza dello svincolo per Capaci, i tre agenti morirono sul colpo, dato che la loro Croma marrone fu quella investita con più violenza dalla defragrazione, tanto da essere sbalzata dal manto stradale in un giardino di olivi a più di dieci metri di distanza.
Schifani aveva 27 anni e lasciò la moglie Rosaria Costa e un figlio di appena 4 mesi. Quando, nella camera ardente allestita a Palazzo di Giustizia a Palermo, il presidente del senato Spadolini si avvicinò alla vedova, lei gli disse:
«Presidente, io voglio sentire una sola parola: lo vendicheremo. Se non puoi dirmela, presidente, non voglio sentire nulla, neanche una parola.»
Le parole che poi Rosaria pronunciò ai funerali del marito, di Falcone, della Morvillo e del resto della scorta fecero presto il giro dei notiziari per la disperazione ma anche lucidità che ne traspariva:
«A nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato, chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della Mafia, perché ci sono qua dentro (e non)... ma certamente non cristiani... sappiate che anche per voi c'è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il coraggio di cambiare... ... ma non cambiano!»
Nel settembre 2007 lo Stadio delle Palme di Palermo è stato a lui intitolato, in quanto, oltre ad essere un agente, Schifani era un promettente atleta, specialista nei 400 metri.