Domenica, 16 Ottobre 2011 02:00

Don Chisciotte vieni fuori

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Capita spesso, ultimamente ancora di più, che leggendo i quotidiani, guardando i telegiornali una sensazione di sconforto ci assale, tutto intorno a noi è precario: il lavoro, le relazioni interpersonali, il futuro e a volte anche gli ideali, purtroppo. E questo sconforto sale quando leggiamo o sentiamo che chi cerca realmente di fare qualcosa per cambiare in meglio la propria città viene ostacolato, vuoi perché scomodo, vuoi perché è più facile sostenere i progetti meno impegnativi e più semplici da gestire. E allora cosa fare?

 

Aspettare che le cose pian piano migliorino da sole o che qualcuno le sistemi al posto nostro? ASSOLUTAMENTE NO! Dobbiamo tirar fuori il Don Chisciotte che è dentro di noi, il lato folle che ci fa agire con l'entusiasmo di un bambino, che ci fa credere fino in fondo in quello che stiamo facendo e che anche se non vedremo direttamente i risultati, incoraggerà e farà sperare le generazioni future. Don Chisciotte, è vero, potrà scontrarsi anche con dei mulini a vento che non riuscirà a sconfiggere, ma quel che conta è il suo spirito e la passione nell'impegno, elementi che alla lunga produrranno delle crepe alla base di quei mulini. È questo spirito che l'autore del libro "Marca Elefante non paga pizzo", Tommaso Maria Patti, ha visto in noi ragazzi di Addiopizzo Catania e che racconta nel suo libro: ragazzi che si trovano ad affrontare le problematiche comuni di qualsiasi altro coetaneo, ma che insieme desiderano portare avanti un progetto per diffondere la legalità, ragazzi che hanno fiducia nel gruppo e che cercano di promuovere l'informazione. In questo libro Tommaso racconta del Don Chisciotte di ogni ragazzo/ragazza che ha fatto, fa e farà parte dell'associazione, spirito un po' folle che del resto è presente anche nell'autore, che piange di gioia al sentir parlare di un gruppo di ragazzi che vogliono infondere l'idea che un futuro migliore è possibile, che crede spassionatamente al progetto di questi ragazzi e che, addirittura, ne scrive un libro.Sarà anche un po' matto questo Don Chisciotte, ma è vitale, ci fa sperare, ci fa crescere e ci fa condividere delle esperienze fuori dal normale, che, per fortuna, non si fermano solo a una condivisione di ideali, ma portano a dei risultati concreti: basta pensare che venti anni fa era difficile immaginare che degli imprenditori potessero riunirsi per parlare di problemi quali le estorsioni mafiose, e ancora più difficile, se non del tutto improbabile, decidere di dichiarare pubblicamente di non piegarsi al fenomeno del pizzo.L'augurio che mi faccio è quello che il Don Chisciotte presente in me non muoia mai, che continui a vivere nei miei compagni di esperienza, in chi crede, come Tommaso, che unendo le nostre forze è veramente possibile cambiare le cose, e che chi ancora non ha avuto modo di farlo dica: "Don Chisciotte vieni fuori!"

 

Angela Bellomo

Letto 4493 volte Ultima modifica il Sabato, 23 Giugno 2012 20:26

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