Lieti di comunicare che la nostra scritta "Contro la mafia l'amore per la memoria e l'impegno dell'azione " è tornata come nuova. La scorsa settimana, purtroppo, era stato compiuto un atto vandalico a scapito della nostra prima scritta: erano state cancellate con vernice nera sia le parole "contro la mafia" sia il logo dell'Associazione.
Visualizza il video realizzato dagli studenti della 5a D elettronica dell'istituto archimede di catania.
Noi scout di Catania appoggiamo la vostra iniziativa di dire no alla mafia,alle ingiustizie e ai soprusi che,in tutti questi anni,hanno portato del marcio nella nostra amata terra.
Cari amici e consumatori,come sapete,con la vostra firma a sostegno del consumo critico,avete contribuito a portare avanti il progetto. Adesso vi chiediamo, se volete, di contribuire con un altro piccolo gesto alla concretizzazione delle idee e dei progetti della nostra associazione: anche quest'anno è possibile infatti utilizzare lo strumento del 5x1000.
Addiopizzo Catania incontra tanti giovani durante le sue attività, durante i banchetti, a scuola e nelle università. Vi proponiamo una riflessione di Davide, un nostro socio.
In questi quattro anni di attività con Addiopizzo ho osservato tanto i cambiamenti, piccoli, a volte impercettibili nella mentalità delle nuove generazioni, cambiamenti che a volte sono grandi iniezioni di fiducia perché sono la conferma del fatto che non è vero che le cose non cambiano e mai cambieranno.Provate ad immaginare un'assemblea di istituto circa 20 anni fa, penso che pochi ragazzi al mondo avrebbero pensato di organizzarla sull'antimafia, di parlare di mafia , di fare nomi e cognomi di boss senza avere paura, ed invece ora lo fanno, parlano di loro, li sfidano, cercano di cambiare.Anche nei nostri banchetti informativi in giro nelle università e nelle piazze ci siamo spesso imbattuti in ragazzi molto giovani, eppure tanto informati, che seguono i giornali, che si arrabbiano per ciò che gli succede attorno. Al contrario, ed è anche abbastanza normale, abbiamo sempre riscontrato il tipico atteggiamento vittimista e fatalista nelle persone più grandi, quelle di qualche generazione fa.Questo nuovo approccio dei giovani non riguarda solo l'antimafia ma la legalità in generale,il senso civico ed il rapporto con la società.Nel mio lavoro mi capita di sentire i ragazzi parlare di ciò che gli succede a scuola, oppure durante le loro attivtà sportive.L'altro giorno mi hanno raccontato un episodio che mi ha dato il segno di come qualche ragazzo abbia capito qual è la strada da seguire.In una scuola tre ragazzi hanno dato fuoco ad un cestino dell'immondizia di una classe, questo si è propagato alla lavagna rischiando di allargarsi ancora, alcune ragazze che passavano di lì hanno visto tutto e, chiamate dal preside a fare i nomi delle persone che avevano visto, non hanno avuto timore di dire al preside chi fossero. Naturalmente, come succede nella società di tutti i giorni, questi tizi sono andati poi a cercare le ragazze minacciandole per quello che avevano fatto, ma la loro risposta è stata subito pronta: non si sono fatte intimorire ed hanno detto in faccia a chi le minacciava che avrebbero fatto la stessa cosa altre cento volte.Questo è un semplice esempio, non è sicuramente paragonabile alla situazione di chi denuncia una estorsione, che naturalmente comporta rischi maggiori e molto più pesanti, è ovvio, ma come quando si parla di bullismo tra i giovani si dice che sia l'anticamera della delinquenza, allo stesso modo questo tipo di atteggiamento potrebbe benissimo essere un esempio di anticamera della legalità. Ho voluto citare questi esempi positivi nella normale consapevolezza che, a fare da controparte a questa grossa fetta di ragazzi che cambiano, ce ne sono molti che purtroppo nella mentalità mafiosa, nella illegalità ci vivono, e ci vivono a volte anche bene, perché l'illegalità sembra facile, porta soldi e fa avere a 18 anni quello che una persona normalmente non potrebbe mai avere a quella età. Mi fa piacere però sottolineare che le cose stanno comunque cambiando, che molti ragazzi, sensibilizzati da chi gli sta attorno, con un grosso apporto della scuola, portano avanti la cultura della legalità, nonostante i modelli sbagliati e una tv che fa passare continuamente esempi negativi, con le fiction, con i programmi che mostrano personaggi che nell'illegalità vivono che vengono quasi idolatrati e che parlano di giustizia, di esempi e di cosa è giusto o sbagliato. Dobbiamo ammettere che in una società così, il comportamento di questi ragazzi è un segno positivo, che noi dobbiamo appoggiare e sostenere con forza e fiducia, fiducia nel futuro, nei nostri mezzi, nelle nostre parole ed esempi che hanno contribuito a cambiare in meglio la nostra società e che col tempo porteranno a cambiarla in tutti i settori. Io ci credo, è questa la mia speranza e penso sia la speranza di ogni onesto cittadino.
Davide Siracusa
Parlando del nostro progetto del Consumo Critico parliamo spesso dei consumatori, del loro impegno, del nostro, e poi ricordiamo a tutti della famosa lista dei commercianti, di quei 50 esercenti (ora un po' di più) che sono il motore della nostra iniziativa.
Dietro ad ogni volto c'è una storia, una storia di coraggio, un coraggio di gente normale, che con la forza delle loro scelte hanno dimostrato a tutti che ribellarsi è possibile.Quando conobbi i primi commercianti, restai stupito dalla loro voglia di cambiare, dalla forza delle loro parole, dalla grinta con la quale guardavano la gente e raccontavano la loro storia, con quel "fresco profumo di libertà" che ora si sono conquistati davvero.Ricordo la rabbia nel racconto delle minacce alla famiglia, ai bambini, minacce che creano terrore, che fanno capire che in pericolo c'è tutto ciò a cui tieni, ma che hanno creato in queste persone uno scatto di orgoglio, che li ha portati a riflettere e a dire " se io pago tolgo soldi ai miei figli, perdo credibilità e la mia dignità", e quindi proprio per liberare la loro famiglia, proprio per far sì che il futuro dei loro figli fosse migliore, hanno scelto di dire no, di dire che loro il pizzo non lo pagheranno più. Si sono affidati alle Istituzioni, ci hanno creduto, e dalle istituzioni sono stati ricompensati, i loro aguzzini sono stati arrestati ed ora possono camminare a testa alta, liberi, senza paura, perché tutti quei codardi che andavano a chiedere loro il pizzo con atteggiamenti da sbruffoni ora sono dietro le sbarre. E se chiedi loro se hanno paura del fatto che magari un giorno se li potrebbero ritrovare davanti, ti rispondono tranquillamente di no, che non torneranno, perché ora sono gli estorsori ad avere paura, perché troveranno di nuovo chi li denuncia e torneranno dietro le sbarre.Durante le ultime riunioni dei commercianti, che periodicamente facciamo, sono rimasto colpito ancora di più dal loro atteggiamento, si aiutano tra loro, si danno consigli e spingono altri ad aderire alla nostra lista. Molte delle ultime richieste di adesione sono nate dal passaparola, commercianti che invitano altri a partecipare, a ribellarsi, e li vedi darsi coraggio, ridere, ed appoggiare e proporre iniziative. Mi hanno dato tanta gioia i loro volti, tanta forza e la consapevolezza che ciò che stiamo facendo è forse più grande di quanto pensavamo, che questa gente ha davvero grazie a noi smesso di nascondersi, di credere che niente può cambiare ed ha cominciato a capire che un cambiamento deve partire da tutti, dalla società civile, che la ribellione, se fatta con forza, è inarrestabile.Li ho visti capire finalmente una volta per tutte che non è normale, non è giusto che una persona debba lavorare 8-10 ore al giorno per poi mantenere con i suoi soldi della gente ignorante e senza futuro, togliendo magari alla loro famiglia pezzi di futuro.Ho visto nei nostri commercianti rabbia, coraggio, forza, speranza, tutto ciò che spero di vedere col tempo in ogni cittadino italiano ed in ogni esercente, perché qualcosa è cambiato, qualcosa cambia ogni giorno, perché la rivoluzione dei commercianti e dei liberi professionisti è cominciata! Noi, cittadini onesti e commercianti liberi, siamo molti più di loro. Davide Siracusa
Addiopizzo è anche un'associazione antiracket, ma porta avanti un progetto che la rende diversa da tutte le altre associazioni: il Consumo Critico. Angela ci spiega perché.
Nel 2008 l'associazione Addiopizzo ha organizzato una serie di incontri in circa 20 scuole superiori di Catania e provincia con dei risultati che lasciano spazio a varie riflessioni, analizziamole.
La mafia insegue soldi e potere, per questo la sua strada ha sempre incontrato quella degli imprenditori.Sandro riflette sul rapporto tra due associazioni,quella mafiosa e quella degli industriali,che dovrebbero combattersi ma che spesso si intrecciano
Addiopizzo Catania ripropone l'iniziativa "Regaliamo(ci) un sorriso". Raccoglie, cioè, indumenti, giocattoli e materiale didattico per donarli a Natale a centri e associazioni che lavorano con i bambini. Tutti possono contribuire a regalare sorrisi.
«Solo se denunci, riparti ». Sono le parole di Antonio, giovane imprenditore siciliano che ha raccontato la sua storia in occasione di un incontro formativo, organizzato dall'associazione Addiopizzo Catania. Una storia dai profili inevitabilmente drammatici per chi l'ha vissuta in prima persona ma, allo stesso tempo, contenente un messaggio di speranza per tutti coloro che si trovano in situazioni analoghe e trovano la forza di denunciare.
Avete mai pensato a come sarebbe bello poter pensare di aprire una attività e non doversi preoccupare del pizzo? Fare un concorso all'università senza dover pensare che tanto è inutile perché alla fine vince il raccomandato? Andare in un ufficio e vedersi serviti senza per forza dover conoscere qualcuno? Bello vero?Eppure questo mondo esiste, esiste al di fuori del nostro paese, e quello che tanta gente non capisce è che anche le piccole cose fanno parte di quell'atteggiamento mafioso di cui siamo accusati, anche giustamente dal resto dell'Europa.
Catania, 1 luglio 2010: una studentessa della facoltà di Lettere e Lingue viene colpita da un proiettile vagante. Il proiettile non è destinato a lei, ma è esploso per regolare dissidi personali tra due uomini. L'uomo che ha fatto fuoco è stato individuato grazie alla descrizione dettagliata di un ragazzo, che come tanta altra gente del quartiere e non, era presente al momento dell'accaduto. Il ragazzo viene definito "eroe", poiché, a differenza di altri, si è fatto avanti senza timore tracciando l'identikit.
Cari amici e consumatori,come sapete,con la vostra firma a sostegno del consumo critico,avete contribuito a portare avanti il progetto. Adesso vi chiediamo, se volete, di contribuire con un altro piccolo gesto alla concretizzazione delle idee e dei progetti della nostra associazione: anche quest'anno è possibile infatti utilizzare lo strumento del 5x1000.