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Giovedì, 21 Gennaio 2010 01:00

Appello a tutti i cittadini

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È notizia di questi giorni che Cosa Nostra è tornata a fare la voce grossa. Lo fa attraverso gli attentati progettati contro l'europarlamentare ed ex sindaco di Gela Rosario Crocetta e il gup di Caltanissetta Giovanbattista Tona, che la mafia voleva colpire attentando alla vita della cugina, scambiata per la sorella, questo a dimostrare quanto chiunque possa esserne vittima; le minacce rivolte al procuratore antimafia Piero Grasso, al giornalista Lirio Abbate, al procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari, all'aggiunto Domenico Gozzo, al procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia e al sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Gaetano Paci; e i messaggi intimidatori recapitati a Claudio Risicato, presidente dell'associazione antiracket Rocco Chinnici e coordinatore delle Associazioni antiracket-antiusura di Confcommercio di Catania.


Addiopizzo Catania vuole esprimere il proprio sostegno e ringraziamento a questi professionisti che, con il loro operato conforme ai principi di legalità e integrità, stanno contrastando l'organizzazione mafiosa, e che i boss e i complici e capi della borghesia mafiosa vorrebbero far smettere di parlare, indagare, scrivere, vivere.

Il nostro, però, oltre che una dichiarazione di solidarietà verso chi col suo lavoro dà energia e speranza ogni giorno alla nostra associazione, vuole essere anche un appello a tutti i cittadini, i siciliani, gli Italiani, di far sentire la propria vicinanza a questi uomini che fanno il loro dovere e che lavorano con impegno e professionalità per il bene comune e per combattere un cancro che è di tutti. Perché queste minacce non riguardano solo i magistrati, i giornalisti e gli imprenditori in questione: attraverso esse la mafia sta minacciando noi cittadini onesti, la nostra terra e sta attentando alla nostra libertà. Non lasciamoli soli, anche noi dobbiamo farci sentire, perché loro sono la nostra voce e la nostra forza, le nostre armi per combattere quel male che ci opprime e che, anche quando non ne abbiamo chiara percezione, continuamente abbassa la qualità della nostra vita e viola i nostri diritti, la nostra libertà, il nostro lavoro, il nostro futuro.

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