Un lungo corteo si è mosso dal Giardino Bellini per raggiungere Palazzo Platamone. Nel Cortile, la lettura dei nomi delle vittime per voce dei ragazzi delle scuole ma anche dei familiari di Fava, Montana, Agosta e delle Autorità intervenute insieme al sindaco Bianco.
È passata una settimana dal nostro primo corteo antimafia a Catania, ma le emozioni e le sensazioni non sono ancora svanite: resteranno dentro di noi, a dare una spinta in più all'impegno che tutti i giorni mettiamo in quello che facciamo. Ringraziamo tutti coloro che non si sono fatti scoraggiare dalla pioggia e che ci hanno raggiunto in piazza Dante, camminato con noi in via Plebiscito, cantato lungo il tragitto e colorato la nostra manifestazione con striscioni e cartelli pieni di messaggi di legalità.
Avere rispetto della propria città significa saper tenere un comportamento civile e onesto. Vi sarà capitato di passeggiare lungo la scogliera di Ognina e di indignarvi per l'enorme quantità di rifiuti presenti sulle bellissime pietre laviche che si affacciano sul mare. Vi sarà capitato di dare il pizzo a un parcheggiatore abusivo per la paura di trovar la macchina graffiata ad un vostro eventuale rifiuto di pagare. Vi sarà capitato di prendere con le vostre auto delle enormi "scaffe", come le chiamiamo noi a Catania, e di pensare che dietro quelle buche ci siano appalti truccati e utilizzo di materiale scadente per costruire le strade della nostra città. Vi sarà capitato di lamentarvi e di dire "In questa città non cambierà mai niente perché ognuno di noi pensa a tirar acqua al suo mulino". Ebbene, è giunto il momento di svegliare Catania, la città dormiente, assumendosi ognuno le proprie responsabilità.