Nel complimentarci con la Squadra Mobile di Catania per la cattura del boss dei "carateddi" Concetto Bonaccorsi, non possiamo non rilevare come nella lotta alla mafia siamo di fronte alla ennesima dimostrazione dell’inadeguatezza dell’attuale sistema normativo. Riteniamo, infatti, che la pretesa rieducazione dei mafiosi sia solo il frutto di una visione miope e ipocrita di una classe politica pronta a complimentarsi con i successi delle forze dell’ordine ma che nulla fa per evitare che i mafiosi continuino a godere di sconti e benefici.
La storia non si cancella.
Siamo profondamente convinti che la cultura, unica vera arma per una pacifica rivoluzione civile, vada sempre sostenuta.
Per questo facciamo nostro l’accorato appello lanciato da Rita Carbonaro, direttrice della biblioteca Civica Ursino- Recupero di Catania, che denuncia le condizioni di abbandono in cui si trova uno dei tesori della nostra città che affonda le sue origini nel 1115.
Un patrimonio di inestimabile valore che appartiene a tutti i cittadini e merita il rispetto di tutti, a cominciare dalle Istituzioni.