<<Sant'Agata liberaci dal pizzo>>. "Addiopizzo" è tornata con la sua "preghiera" affissa sui muri della città a ricordarci che S.Agata, o per lo meno i sentimenti che molti catanesi sostengono di coltivare in suo nome in questi giorni di festa,non durino solo lo spazio di 72 ore.
"Con 3000 adesioni al progetto del consumo critico,chiudiamo il 2008 in positivo".Salvo Fabio,presidente dell'associazione catanese,Addiopizzo,a pochi giorni dall'arrivo del nuovo anno,traccia un bilancio delle numerose attività pizzo-free promosse nel capoluogo etneo.Ad iniziare proprio dal consumo critico.Un'iniziativa,questa,che ha il fine di creare una rete di consumatori consapevoli a sostegno dei commercianti che decidono di non pagare il pizzo.
Tre anni fa aveva deciso di denunciare il suo estorsore,non un boss qualunque ma il cugino.Ai magistrati aveva detto che "la mafia ce l'aveva in casa" e lo aveva fatto,anche in questo,non in una città qualunque ma a Gela,roccaforte della Stidda in provincia di Caltanissetta,dominata metro per metro dalle cosche.
La lotta alla mafia fa un altro passo, ed è un passo importante perché tocca quanto è più caro alla criminalità organizzata: i beni. Domani, in prefettura, quindici Comuni del catanese e la Provincia Regionale sottoscriveranno l'atto costitutivo del «Consorzio per lo sviluppo e la legalità» volto ad assicurare procedure certe e fasi prevedibili per l'utilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla mafia, a partire dal loro inventario e dalla verifica del loro stato di conservazione.
La conferenza ha inizio.Alberto,uno dei ragazzi di Addiopizzo,chiede se tra i circa 50 presenti in sala,ci siano commercianti.Qualche attimo di esitazione.Poi,dalla quarta fila,una signora alza il dito.Possibile solo una?
"È oramai una certezza:a Catania le organizzazioni criminali non ti uccidono se ti ribelli al pizzo." È quanto affermato dal magistrato Giovanni Cariolo che,nell'ambito di un incontro sul tema della "legalità e lotta delle estorsioni" promosso dall'associazione Addiopizzo,ha incontrato gli studenti della facoltà di Scienze della Formazione per sensibilizzare maggiormente le nuove generazioni sul fenomeno del racket ma soprattutto per sbriciolare qualche luogo comune.
Dopo un'indagine di due anni, l'operazione "Padrini" dei carabinieri infligge un duro colpo alle cosche catanesi: ricostruiti omicidi ed estorsioni, tra i 24 arrestati c'è anche Carmelo Frisenna (Fi), accusato di essere l'aggancio politico dei clan. Cosa nostra gestiva gli appalti e avrebbe influenzato anche il voto.
Dall'attività dei posteggiatori abusivi alle gare d'appalto illegali.Nuovo incontro sul tema del racket e dell'usura all'università.
Riaprire la propria attività commerciale e ritornare al proprio lavoro ancora più forti di prima, grazie al sostegno delle Istituzioni e dell'intera società civile. Questi i sentimenti dei due imprenditori catanesi che ieri mattina, a Palagonia ed a Misterbianco, hanno tagliato il nastro della loro impresa, ormai libera dai condizionamenti mafiosi.
ROMA - Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Camorra e Sacra Corona unita, unite sotto la provocatoria sigla Mafia Spa, hanno fatturato quest'anno circa 130 miliardi di euro, con un utile che sfiora i 70 miliardi al netto degli investimenti e degli accantonamenti. Il dato emerge dal rapporto «Sos impresa» di Confesercenti, titolato «Le mani della criminalità sulle imprese». Al primo posto degli introiti della Mafia Spa ci sono i traffici illeciti, che fanno segnare un attivo di 62,80 miliardi di euro. La principale fonte di guadagni resta il traffico di droga, con 59 miliardi di euro, mentre armi e altri traffici costituisco 5,80 miliardi dell'attivo, il contrabbando 1,20 miliardi e la tratta degli esseri umani 0,30. Ancora: 21,60 miliardi di euro arrivano dalle "tasse mafiose", ovvero racket (9 miliardi) e usura (12,60 miliardi); da furti rapine e truffe un miliardo.
Legalità e lotta al racket delle estorsioni. È il tema che ha dato il via al "Progetto Università" lanciato da Addiopizzo di Catania per affrontare nelle università catanesi il tema delle mafie e del fenomeno estorsivo.
Universitari a lezione di legalità.Ieri mattina,presso la facoltà di Giurisprudenza,si è svolto il primo incontro del ciclo "Progetto Università".Un'iniziativa,questa,promossa dall'associazione catanese Addiopizzo con l'obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sul problema del racket.
PALERMO - I carabinieri del Gruppo di Monreale hanno sequestrato beni per un valore complessivo di 100 milioni di euro. Si tratta di immobili e appezzamenti di terreni riconducibili all'imprenditore Salvatore Buttitta, morto nell'agosto scorso e ritenuto un prestanome del boss Bernardo Provenzano.
PALERMO - Educare gli studenti all'antimafia attraverso l'istituzione di laboratori a scuola. E ancora l'istituzione di zone franche per la legalità e il rimborso degli oneri fiscali per cinque periodi di imposta agli imprenditori che denunciano richieste di estorsioni. Sono questi alcuni dei punti previsti dal disegno di legge: "misure di contrasto alla criminalità organizzata", approvato ieri sera dall'Assemblea regionale siciliana.