Nove presunti affiliati alla cosca mafiosa Scalisi di Adrano, collegata al clan catanese Laudani, sono stati scarcerati per decorrenza dei termini: condannati in primo grado il 21 giugno 2010 a pene comprese tra 3 anni e 4 mesi e 8 anni e otto mesi, per mafia, un'estorsione e detenzione di armi, il Gup Edoardo Gari, che li ha giudicati con il rito abbreviato, non ha depositato le motivazioni della sentenza.
"L'80% dei commercianti catanesi,secondo Sos Impresa,paga il pizzo". Questo è il dato rilanciato venerdì sera dal presidente di Addiopizzo Catania, Simone Luca, durante la presentazione,alla libreria Tertulia,del libro "Marca elefante non paga pizzo", Edizioni Eventualmente,di Tommaso Maria Patti.Un romanzo corale-le cui pagine sono state interpretate,per l'occasione,da Giorgia Coco- che vede protagonisti proprio i combattivi ragazzi di questa associazione.
A un mese e mezzo dallo “sfregio”, arriva finalmente il giorno dell’inaugurazione per il murale di Addiopizzo sulla circonvallazione di Catania dedicato alla strage di Capaci. Presente all’informale cerimonia di inaugurazione anche la vedova di Rocco Dicillo (uno dei tre uomini della scorta di Falcone morti nell’attentato) che avverte i giovani «Tocca a voi mantenere viva l’attenzione sulla lotta a Cosa Nostra».
Per festeggiare il loro quinto compleanno, i giovani di Addiopizzo Catania hanno restituito alla città un murale in ricordo della strage di Capaci. Il grande dipinto che raffigurava i volti di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, giorni fa, subito dopo la realizzazione, è stato barbaramente vandalizzato con della vernice rossa all'altezza del viso sorridente del giudice Falcone.
É stato presentato questa mattina all'ex monastero dei Benedettini, il murales "un muro contro la mafia", realizzato in viale Ulisse dai ragazzi di AddiopizzoCatania. L'opera, era stata sfregiata il 26 maggio scorso con della vernice rossa sull'immagine del volto di Giovanni Falcone.
Il 28 giugno 2006 a Catania, da un piccolo gruppo di giovani nacque l'idea di scendere in campo nella lotta alla mafia e da quell'idea venne fuori Addiopizzo Catania.Sono passati cinque anni e il lavoro degli addiopizzini non si è mai interrotto, anzi, le iniziative contro il racket, quelle benefiche e quelle di solidarietà, sono aumentate mese dopo mese, anche grazie all'arrivo di nuovi giovani che si sono riconosciuti negli ideali dell'associazione catanese.
A distanza di appena 15 giorni dal primo, ecco un secondo gesto di sfregio contro chi della lotta antimafia ha fatto una bandiera: ieri notte qualcuno ha imbrattato un murale realizzato al viale Ulisse da Addiopizzo Catania. Il murale era in fase di completamento per ricordare la strage di Capaci. È stata rovinata in particolare l'immagine di Giovanni Falcone, imbrattata con vernice rossa. Il 10 maggio, a Nesima, era stata ricoperta con vernice nera la scritta «Contro la mafia l'amore per la memoria e l'impegno dell'azione» che di AddioPizzo aveva realizzato nell'ambito del progetto «Un muro contro la mafia».
'Con le mie denunce da solo ho fatto arrestare otto persone: se 200 imprenditori parlassero, 1600 mafiosi finirebbero in manette''. A dirlo, nel 1991, era l'imprenditore Libero Grassi, ucciso il 29 agosto di quello stesso anno per essersi rifiutato di pagare il pizzo. A ricordarlo oggi, nella Camera di Commercio di Palermo, sono stati studenti di tutta Italia collegati in diretta streaming con il portale Ansa Legalita' e associazioni di categoria e autorita', in occasione della cerimonia di consegna del premio intitolato a Libero Grassi.
Giovanni Falcone e Francesca Morvillo sono "apparsi" ieri su un muro del viale Ulisse grazie all'iniziativa dei ragazzi di Addiopizzo.
Danneggiato il murale contro la mafia di Addiopizzo. Con vernice nera ignoti hanno cancellato la parola "mafia" dalla scritta realizzata dal comitato alla circonvallazione di Catania nei pressi dell'ospedale Garibaldi nuovo di Nesima e che recita: "Contro la mafia l'amore per la memoria e l'impegno dell'azione".
Non solo.Vandalizzato anche il logo dell'associazione antiracket.
Finalmente una sede per Addiopizzo e Libera: la Provincia ha finanziato i lavori di ristrutturazione della sede in via Grasso Finocchiaro, nel quartiere di Picanello. Un bene confiscato alla mafia che necessitava di interventi di recupero pari a 20.000 euro.
La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha sequestrato beni per circa 30 milioni di euro tra societa', immobili, terreni, automezzi e conti correnti riconducibili a un 49enne, indicato come elemento di spicco della famiglia mafiosa etnea riconducibile al clan Santapaola.
Ventitré persone sono finite nella rete dei carabinieri del Comando provinciale di Catania per associazione mafiosa, estorsioni, traffico di droga e rapine, con l'aggravante della disponibilita' di armi e di materiale esplodente.
L'operazione "Addio pizzo 5" della Sezione Criminalita' organizzata della Squadra mobile di Palermo, che con l'arresto di 63 persone ha azzerato l'esercito del pizzo dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, costituisce l'epilogo delle indagini connesse alla decriptazione dell'archivio rinvenuto nell'ultimo covo degli ex superlatitanti.