Si richiede con urgenza una riforma in materia che tenga conto non soltanto della sorte delle unità immobiliari o dei patrimoni confiscati, ma dei lavoratori delle aziende confiscate. Non serve a niente contare le aziende o i beni confiscati se non si fanno i conti con la sorte di queste aziende. Non si può più far finta che la categoria dei lavoratori delle aziende confiscate non sia una categoria ad altissimo rischio socio-economico. Vanno tutelati e protetti in fase di confisca ed è ora che, al di là dei festival, si inizi davvero ad affrontare di petto questo delicatissimo argomento.