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Lunedì, 30 Gennaio 2012 01:00

La festa di S.Agata e il rischio mafia

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Quest'anno dobbiamo riconoscere alcuni importanti passi compiuti dalla chiesa cattolica di Catania. Tra gli altri citiamo la forte dichiarazione del vescovo Gristina contro la presenza di mafiosi intorno alla vara, il bando pubblico per la raccolta della cera, l'emanazione di un regolamento per il conferimento di incarichi di responsabilità per la festa. In contrasto, il Comune si ostina a non emanare alcun regolamento che definisca tempi luoghi e responsabiltà per le celebrazioni, e sembra ignorare le dichiarazioni di alcuni pentiti sul rapporto tra cosche mafiose e candelore. Tali dichiarazioni sono state rese durante il processo ancora in corso sulle infiltrazioni mafiose nella festa e sono nella disponibilità del Comitato.

L'Amministrazione comunale, invece, insiste invece nell'emanare ordinanze che già l'anno scorso si sono rivelate fallimentari, quali quelle volte a delimitare alcune aree per l'accensione dei cerei. Sappiamo tutti che nel 2011 tale ordinanza è stata quasi completamente ignorata, con la conseguenza che ancora una volta le strade del centro si sono riempite di cera, con grave danno all'integrità fisica dei catanesi e all'economia della città, visto che il costo per la pulizia della cera superò i centomila euro. Per un rispetto vero della festa e per la dignità dei catanesiquesto Comitato continua a chiedere l'emanazione di un chiaro Regolamento comunale, oggi inesistente, che definisca tempi, modi e responsabilità della festa. Allo stesso tempo, il Comitato esprime il suo apprezzamento per le forze dell'ordine e per i loro sforzi contro ogni forma di illegalità nel corso delle celebrazioni.

 

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