Addiopizzo Catania

Addiopizzo Catania

"Non mi sentivo ancora vile ed indegno quando assecondavo i miei estortori, ma è solo denunciandoli che ho finalmente capito di avere trovato la mia dignità come uomo". Le parole sono di Saro Barchitta, imprenditore nel campo della movimentazione terra nonché presidente dell'Associazione Antiracket di Scordia, che ha scelto di ribellarsi al ricatto estorsivo cui era sottoposto.

Venerdì, 12 Febbraio 2010 01:00

Mafia e Stato: verbo o congiunzione?

"Dopo 7 anni di silenzio ho deciso di parlare, ho deciso di parlare di cose di cui nessuno parlarva, ho parlato della trattativa tra stato e mafia, mi sono pentito di questo silenzio, il silenzio che mio fratello non mi avrebbe mai perdonato. E adesso mi ritrovo in giro a parlare davanti alle platee, e non ho più neppure la forza di indignarmi. Lo faccio solo per trasferire questa rabbia, perché tutti dobbiamo essere furiosi affinché qualcosa possa cambiare".

Mercoledì, 10 Febbraio 2010 01:00

Il pizzo? Facciamogli la festa

Catania si prepara ad accogliere un grande happening per festeggiare tutti gli imprenditori onesti che si sono alzati in piedi e hanno gridato 'no' al racket. Appuntamento allo Zo l'11 febbraio. Sul palco del centro culturale François e le Coccinelle.

Domenica, 17 Gennaio 2010 01:00

Prima che ci risveglino le bombe

Antonio Ingroia, pm antimafia di Palermo, incontra gli studenti catanesi alla Facoltà di Giurisprudenza per parlare dei rapporti tra cosa nostra, politica ed economia. E sul lavoro dei magistrati dice:"Non cerchiamo il consenso dei cittadini, ma una loro reazione contro il fenomeno malavitoso".

In un incontro alla facoltà di Giurisprudenza si è discusso di prospettive e rischi della modifica introdotta dalla finanziaria 2010 sui beni confiscati a Cosa Nostra che ora potranno essere messi all'asta. Critico il senatore del Pd Beppe Lumia: «I boss potrebbero rientrarne in possesso attraverso insospettabili prestanome».

L'associazione antiracket Addiopizzo Catania ha comunicato i risultati di un questionario su antimafia e legalità al quale hanno risposto più di mille studenti catanesi tra i 17 e i 18 anni. Step1 ha discusso dei dati emersi con il presidente del comitato, Chiara Barone.

Mercoledì, 09 Dicembre 2009 01:00

Imprenditori denunciate il pizzo

L'associazione antiracket - antiusura del Sistema Confcommercio "Rocco Chinnici" si è detta vicina al lavoro svolto nelle scuole dai ragazzi di Addiopizzo Catania e plaude all'iniziativa di incontrare gli studenti per promuovere i valori della legalità.

Giovedì, 03 Dicembre 2009 01:00

Addiopizzo: i ragazzi, la legalità e la mafia

I giovani di Addiopizzo Catania da tre anni vanno nelle scuole per promuovere i valori della legalità e la memoria storica di chi ha dato la vita per difenderli. In occasione di questi incontri hanno distribuito, in 16 scuole di città e provincia, un questionario su alcuni temi «caldi» e i risultati sono stati «poco incoraggianti», come commenta con un eufemismo la presidente Chiara Barone.

Sabato, 10 Ottobre 2009 02:00

La città onesta spera in una svolta

L'operazione che ha decapitato i vertici del clan Santapaola segna una tappa importante nella storia della lotta alla mafia che spara. Ma non meno importanti sono le parole degli artefici di questo blitz che ha interrotto un summit in cui si decideva della strategia della famiglia catanese di Cosa Nostra e, verosimilmente, anche di nuovi omicidi, di nuove morti. E' stato evitato un nuovo spargimento di sangue, nuove violenze e sopraffazioni contro le persone e le imprese, nuovi affari sporchi. La città ne è consapevole e, sinceramente, ringrazia.

CATANIA - Attorno al tavolo in quella villetta nelle campagne di Belpasso c'era il gotha di Cosa nostra a Catania, i vertici della "famiglia" Santapaola. Un vero e proprio summit che è stato interrotto da carabinieri del reparto operativo del comando provinciale etneo che con un blitz. Sono stati arrestati personaggi di spessore della cosca come il superlatitante Santo La Causa, ritenuto il capo dei capi nella provincia etnea, il cui nome era inserito nella lista dei 30 ricercati più pericolosi d'Italia, già condannato all'ergastolo per omicidio e associazione mafiosa.

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