Quando ve ne siete resi conto?
Quando sono cominciati i ritardi nei lavori. Ci si presentavano continui ostacoli burocratici, ci sono stati ritardi.Alla fine ci è stato bloccato il finanziamento europeo perché la guardia di finanza doveva verificare se tutto fosse in regola e, come avviene in questi casi tutto viene congelato in attesa dei controlli. Poi ci hanno danneggiato gran parte della struttura togliendo la linea principale dell'energia elettrica.
Quando vi hanno fatto la richiesta di pagamento chiara?
Dopo i danneggiamenti. Si sono presentate delle persone che avevano lavorato da noi dicendoci che era il caso di pagare il pizzo. Dapprima ci hanno chiesto una piccola cifra, poi si è capito che volevano 1500 euro al mese per pagare il referente della zona.
E avete denunciato...
Siamo andati subito dai carabinieri che hanno avviato le indagini, ci hanno microfonato, hanno filmato il momento della dazione di denaro, hanno arrestato gli estortori.
Qual è stata la reazione in paese?
Quando si è sparsa la voce che avevamo denunciato si sono allontanati tutti.L'unica solidarietà è stata quella dell'Asaae. La solitudine e l'abbandono sono le prime cose che si avvertono in queste situazioni. Ma se prendi una decisione ti prendi il bello e il brutto.Sapevamo che denunciando potevamo avere l'aiuto delle autorità ma sapevamo anche che ci saremmo calati in una realtà che è quella dell'emarginazione.
Tutto questo quanto è durato?
Da giugno 2007 ad aprile 2008. Oggi siamo fermi perché tutte queste le vicissitudini ci ha portato gravi disagi economici anche se, dopo gli arresti,siamo riusciti comunque ad andare in produzione. Avevamo trovato degli operai ai quali dare lavoro ma ormai eravamo senza soldi e non riuscivamo più a mantenere gli impegni. Ci siamo dovuti momentaneamente fermare.Con la speranza che tutto si risolva al meglio.
Adesso cosa vi aspettate?
In questo momento l'associazione ci ha aiutato, le autorità ci stanno vicine e stanno cercando di risarcirci. Abbiamo avviato le pratiche per l'accesso al fondo delle vittime antiracket e antiusura e penso che abbiamo tutti i requisiti per ottenerlo.
Lo rifareste?
Assolutamente. Penso che il diritto principale di un individuo socialmente già adulto sia il lavoro, oltre alla libertà.Principi che camminano insieme e diritti, per me, inviolabili. Lo rifarei sì.
Fonte: la Sicilia