Venerdì, 27 Luglio 2012 02:00

Un murales in memoria di Borsellino. Omaggio dei giovani di Addiopizzo

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CATANIA – Le pagine dell’agenda campeggiano enormi su quel muro. Sono ancora bianche ma tra qualche giorno apparirà qualche scritta. Indecifrabile probabilmente,  visto che nessuno di questi ragazzi, come nessun altro del resto, conosce il contenuto dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, che scomparì subito dopo la sua terribile morte. Eppure il grande murales che i ragazzi di Addiopizzo Catania stanno realizzando sulla facciata esterna dell’Istituto penitenziario della città parte proprio da quell’agenda, che affianca la figura, serena e un po’ malinconica, del giudice Borsellino.

LO SGUARDO DELLE VITTIME INNOCENTI – Dalle pagine di quella agenda, oggi Antonio Barbagallo, street-writer catanese e socio dell’associazione, sta facendo lentamente sorgere le figure di Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudia Traina, i cinque agenti della scorta che con Borsellino  morirono nell’orribile strage del 19 luglio 1992. Con le bombolette spray,  usate come fossero matite, Antonio ricrea in un gioco di luci e ombre lo sguardo di quelle vittime innocenti, come un album della memoria. I passanti si fermano a guardare, facendo i propri complimenti e qualcuno dà anche qualche consiglio, perché in fondo, quel giudice e quegli uomini “appartengono” un po’ a tutti i siciliani e quel muro diventa un motivo di orgoglio per i cittadini onesti che credono nei valori per cui si battono i giovani di Addiopizzo che già lo scorso anno, avevano dedicato un murale al giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta uccisi a Capaci.



UN RICORDO PER TUTTI I SICILIANI – «Il nostro obiettivo principale è proprio che tutti sentano questo murales come un patrimonio personale – spiega Adriana Belfiore, volontaria di Addiopizzo -.  D’altra parte per realizzarlo stiamo utilizzando i fondi raccolti con la lotteria di Pasqua (quella da cui sono stati raccolti anche dei fondi per Laura Salafia). Quello che vogliamo è che tutti i siciliani passando di qui ricordino quotidianamente il giudice e la sua scorta. Il ricordo del loro sacrificio non può essere relagato al giorno delle commemorazioni».  Emblematica la scelta della location per il murales: la facciata esterna del carcere di piazza Lanza, in via Cesare Beccaria a Catania, proprio di fronte alla scuola media Ettore Majorana.



NEL LUOGO SIMBOLO DELLA LEGALITÀ – «Ci piaceva l’idea che lo sguardo malinconico eppure sempre positivo di Borsellino, uno sguardo rivolto al futuro, fosse stampato sulla recinzione di un luogo che è simbolo di riabilitazione e rieducazione alla legalità. E soprattutto fosse rivolto ai ragazzi di una scuola media, considerato che i primi destinatari di questo messaggio sono proprio i giovani». I lavori, intanto, procedono ogni giorno. Per ora le immagini campeggiano su un fondo giallo ocra che dalla figure delle vittime di via d’Amelio, pian piano lascia solo i segni di un puzzle. Come in un lavoro ancora da completare, una storia ancora da scrivere, magari con qualche bella storia di legalità.

 

Fonte: il vostro quotidiano

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