"La legalità è un processo che si conquista un passo alla volta - evidenzia la volontaria di Addiopizzo - Il cambiamento è possibile e si ottiene già con piccoli gesti quotidiani. Noi giovani possiamo, attraverso il volontariato, esprimere il nostro impegno".
Un lavoro, quello dell'associazione "Addiopizzo", a 360°. Un impegno civile, con il rifiuto di ogni forma di illegalità e di mafia, ma anche con l'impegno sociale, con gli interventi nei quartieri. "Come il doposcuola che ad esempio svolgiamo nel quartiere catanese di Picanello - continua ancora Chiara - Ai giovani ci rivolgiamo per cambiare il nostro futuro". E poi l'intervento del magistrato che ha risposto alle tante domande degli studenti. Anche qui si è parlato di legalità, di rispetto delle regole, già dal semplice uso del casco mentre si è a bordo di uno scooter. E poi l'importante intervento di un imprenditore catanese che circa 20 anni fa ha visto la sua azienda andare in fumo, dopo aver detto no al racket delle estorsioni. "Ho denunciato i miei aguzzini - racconta l'imprenditore - e con il sostegno delle forze dell'ordine, dello Stato, sono riuscito poco alla volta a rimettermi in piedi, ricostruendo la mia azienda. Agli imprenditori che si ritrovassero oggi nelle condizioni in cui mi sono trovato io dico di non arrendersi, oggi il sostegno è maggiore, oggi c'è una maggior collaborazione. Non bisogna mollare".
La mafia si può sconfiggere, ne sono convinti anche gli studenti che per voce dei rappresentanti, Pasquale Longhitano e Francesco Mascali evidenziano come i primi devono essere i giovani, cominciando dal rifiuto degli stupefacenti.
Fonte: La Sicilia