Martedì, 07 Dicembre 2010 01:00

Sulla via della legalità

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Un'immersione profonda e costruttiva nel vasto e complesso mondo della legalità si è registrata lunedì 6 dicembre all'Auditorium comunale di Mascalucia, grazie all'esperienza diretta dei rappresentanti di alcune tra le più attive Associazioni antiracket presenti a Catania e in Sicilia.

Protagonisti dell'incontro, "Sulla via della legalità", prima tappa del progetto "Focus giovani, tra sistema educativo e mondo del lavoro", organizzato dal Giornalista Biagio Scaletta in collaborazione con il Liceo Classico e Scientifico "Concetto Marchesi" di Mascalucia, gli studenti dell'istituto superiore etneo, che hanno seguito il convegno con grande attenzione e partecipazione, incalzando i relatori con frequenti domande su argomenti di stretta attualità. La Preside Maria Luisa Indelicato, dopo l'apertura dei lavori da parte del moderatore Biagio Scaletta, ha sottolineato l'importanza dell'incontro "su un tema strettamente attuale e sensibile su cui tutti dovremmo ragionare attentamente". Il dirigente scolastico ha quindi citato delle frasi significative dell'indimenticato magistrato Antonino Caponnetto per invogliare gli studenti-spettatori a "guardarsi attorno, documentarsi, verificare lo stato di salute della nostra Sicilia, troppo spesso vittima di ingiustizie che si consumano a più livelli".

"Un fatto non raccontato è un fatto che non esiste - ha fatto eco il giornalista e direttore responsabile del periodico "Sud", Antonio Condorelli. Noi giornalisti abbiamo "semplicemente" il dovere di raccontare i fatti, così come accadono senza aggiungere nulla di personale, essere filogovernativi o distruttivi senza costrutto. Voi giovani, dal canto vostro, dovete informarvi, vigilare attentamente, attingendo anche a più mezzi di informazione in modo da valutare in maniera adeguata le notizie e avvicinarsi alla verità>>. Giuseppe Vinci di "Libera Catania" ha illustrato ai ragazzi i compiti essenziali di una tra le associazioni più attive e propositive a Catania e nella provincia etnea, invitando gli studenti a "farsi promotori di altri incontri in cui poter discutere, confrontarsi e, perché no, trovare insieme le soluzioni per debellare in maniera completa e definitiva le piaghe della mafia e dell'illegalità".

Oltre a presentare l'Associazione "Addiopizzo Catania", Rosario Lupo ha spiegato ai giovani l'importanza di due iniziative: "consumo critico" e la "lista di imprenditori "pizzo free" , le quali "hanno il compito di sostenere gli esercenti che non si sottomettono al racket delle estorsioni, creando una rete di consumatori consapevoli e di imprenditori responsabili che si impegnano a rivolgersi agli esercizi commerciali liberi dal pizzo, eliminando in tal modo la possibilità di isolamento di chi fa una scelta difficile ma giusta e incoraggiare chi non ha ancora denunciato". Linda Russo e Filippo Casella, rispettivamente presidentessa e attivista dell'Asaec, intitolata alla memoria dell'imprenditore palermitano Libero Grassi, hanno fatto toccare con mano agli studenti del "Marchesi" l'importanza dell'Associazione che "funge da collante tra la vittima e le istituzioni. Spesso in Sicilia c'è molta sfiducia nell'efficacia dell'azione dello stato e ciò deve cambiare. Attraverso l'esperienza diretta che abbiamo vissuto sulla nostra pelle vogliamo far comprendere ai cittadini che non solo soli e possono, anzi devono, reagire".

Gli studenti del Liceo "Marchesi" hanno infine ammirato il cortometraggio "Turi dell'olio" di Davide Catalano, regista e Direttore Artistico della rassegna cinematografica "Corti in cortile". "Si tratta della storia vera di un giovane catanese che si è inventato un lavoro per vivere e crescere i suoi figli all'insegna della legalità, mettendo olio nelle saracinesche dei negozianti della città di Catania - ha spiegato Catalano".Al termine degli interventi da parte dei relatori, si è aperto il dibattito caratterizzato dalle numerose domande coerenti e mai fuori luogo degli studenti che hanno voluto sapere, ad esempio, se "in Sicilia è possibile per noi giovani trovare lavoro senza dover ricorrere necessariamente alla raccomandazione e ai vari protettori politici che, solitamente, prima seducono, e poi abbandonano il cittadino inerme".

 

Biagio Scaletta

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