Ieri mattina, nella sede di Addiopizzo Catania, in via Grasso Finocchiaro 112, si è tenuta la conferenza stampa per la consegna dei proventi della Lotteria di Pasqua 2012, dedicata a Laura Salafia.
Una campagna a scopo sociale è uno strumento utile e formativo in grado di sensibilizzare l'intera opinione pubblica su temi di rilevanza culturale o legati al territorio. E' da presupposti del genere che nasce la campagna "Con il pizzo, chiudiamo tutti", nata non solo per far conoscere il problema del pizzo, ma soprattutto per aumentare la consapevolezza della sua presenza e dei suoi effetti, radicati nel territorio siciliano, tra la gente comune, casalinghe, impiegati, studenti, spesso convinti che il pizzo rappresenti un problema strettamente legato ai commercianti o piccoli imprenditori costretti a pagarlo.
«Sant'Agata non vuole la mafia. E i cittadini?». E' uno degli «spot» con i quali Addiopizzo, l'associazione antiracket catanese, anche durante la grande festa cittadina, lancia il suo messaggio civile contro ogni sopraffazione.
Diventerà “un avamposto di legalità” l’appartamento catanese confiscato alla mafia e consegnato stamattina alle associazioni Addiopizzo e Libera. Un punto di riferimento per chi è impegnato da anni sul territorio con progetti di ampio respiro.
Si trova al sesto piano di via Grasso Finocchiaro 112,nel quartiere di Picanello,la prima sede di "Addiopizzo" e "Libera" Catania. In quello che fino a poco tempo fa era un appartamento frequentato da mafiosi,oggi campeggia ben visibile all'ingresso lo slogan: "Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità", in cui si riconoscono tutti i commercianti,gli imprenditori e le persone oneste. Accanto,la bandiera di Libera "Associazioni,nomi e numeri contro le mafie".
È cominciato stamane nel Palazzo di Giustizia di Catania, davanti ai giudici della Corte d'Assise, il processo a 24 imputati dell'inchiesta Iblis su presunti rapporti tra mafia, politica e imprenditoria. Il procedimento tratta anche il duplice omicidio di Angelo Santapaola e Nicola Sedici, per il quale è stato rinviato a giudizio il capo provinciale di Cosa nostra, Enzo Aiello. Tra le persone rinviate a giudizio anche l'ex sindaco di Palagonia e ex deputato regionale del Pid Fausto Fagone, accusato di concorso esterno all'associazione mafiosa, che oggi non era presente.
Si preannuncia un'udienza con solo posti in piedi, la prima del processo "Iblis" che si aprirà stamane a Palazzo di Giustizia, davanti ai giudici della Corte d'assise.L'appello lanciato ai cittadini dall'associazione Asaec di partecipare al processo "per dimostrare a noi stessi e agli altri di stare dalla parte degli onesti e di essere contro le consorterie mafiose" sta facendo il giro del web raccogliendo adesioni a cominciare da quella di Addiopizzo Catania che sarà presente e "spera di incontrare tante persone che hanno a cuore le sorti della nostra città".
Nove presunti affiliati alla cosca mafiosa Scalisi di Adrano, collegata al clan catanese Laudani, sono stati scarcerati per decorrenza dei termini: condannati in primo grado il 21 giugno 2010 a pene comprese tra 3 anni e 4 mesi e 8 anni e otto mesi, per mafia, un'estorsione e detenzione di armi, il Gup Edoardo Gari, che li ha giudicati con il rito abbreviato, non ha depositato le motivazioni della sentenza.
"L'80% dei commercianti catanesi,secondo Sos Impresa,paga il pizzo". Questo è il dato rilanciato venerdì sera dal presidente di Addiopizzo Catania, Simone Luca, durante la presentazione,alla libreria Tertulia,del libro "Marca elefante non paga pizzo", Edizioni Eventualmente,di Tommaso Maria Patti.Un romanzo corale-le cui pagine sono state interpretate,per l'occasione,da Giorgia Coco- che vede protagonisti proprio i combattivi ragazzi di questa associazione.
A un mese e mezzo dallo “sfregio”, arriva finalmente il giorno dell’inaugurazione per il murale di Addiopizzo sulla circonvallazione di Catania dedicato alla strage di Capaci. Presente all’informale cerimonia di inaugurazione anche la vedova di Rocco Dicillo (uno dei tre uomini della scorta di Falcone morti nell’attentato) che avverte i giovani «Tocca a voi mantenere viva l’attenzione sulla lotta a Cosa Nostra».