Viene così posto il più importante tassello del progetto del consumo critico - avviato nel 2006, sulla scorta di ciò che tre anni prima era stato realizzato a Palermo - con il quale l'Associazione si propone di affiancare i coraggiosi esercenti che hanno manifestato la volontà di non sottomettersi al racket delle estorsioni. In questo modo, ciascun cittadino in quanto potenziale consumatore viene messo nelle condizioni di sostenere questi commercianti ed evitare loro le conseguenze economiche, sociali e personali a cui il "ricatto estortivo" potrebbe esporli. L'intento è quello di far sì che l'esistenza di una rete di consumatori consapevoli, che si impegnano a rivolgersi agli esercizi commerciali liberi dal pizzo, costituisca un incentivo efficace e ulteriore alla denuncia e all'associazionismo antiracket.La lista dei commercianti pizzo-free rimane, infatti, aperta a sempre nuove adesioni.La sfida che l'Associazione ha raccolto è quella di "risvegliare" le coscienze, invitando i catanesi a non subire passivamente il fenomeno del pizzo, ma a reagire. Ogni cittadino deve essere consapevole del proprio ruolo e del proprio potere all'interno della società civile.