Addiopizzo Catania

Addiopizzo Catania

L'operazione "Addio pizzo 5" della Sezione Criminalita' organizzata della Squadra mobile di Palermo, che con l'arresto di 63 persone ha azzerato l'esercito del pizzo dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo, costituisce l'epilogo delle indagini connesse alla decriptazione dell'archivio rinvenuto nell'ultimo covo degli ex superlatitanti.

Martedì, 07 Dicembre 2010 01:00

Sulla via della legalità

Un'immersione profonda e costruttiva nel vasto e complesso mondo della legalità si è registrata lunedì 6 dicembre all'Auditorium comunale di Mascalucia, grazie all'esperienza diretta dei rappresentanti di alcune tra le più attive Associazioni antiracket presenti a Catania e in Sicilia.

L'associazione Addiopizzo Catania rilancia l'appello per la ristrutturazione dell'appartamento di Picanello confiscato e assegnatole come sede. La confisca(apparteneva ad un esponente del clan Laudani) è del 2008, ma Addiopizzo non ha le somme per far ristrutturare l'appartamento (il preventivo è 10-15 mila).

Mercoledì, 27 Giugno 2012 13:50

Sull'operazione della Guardia di Finanza

Addiopizzo Catania esprime vivo apprezzamento per l'operazione eseguita dalla Guardia di Finanza di Catania che ha portato alla notifica di custodia cautelare in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa e associazione mafiosa rispettivamente a Filippo e Francesco Riela, e al sequestro di beni ed aziende per il valore di oltre trenta milioni di euro nell'ambito di un'indagine che ha visto coinvolte 28 persone per truffa allo stato e intestazione fittizia di beni.

Mercoledì, 17 Novembre 2010 01:00

Arrestato Antonio Iovine, boss dei Casalesi

Con il superlatitante Michele Zagaria, Antonio Iovine, arrestato oggi dalla polizia, e' considerato il capo storico del clan dei Casalesi. Quarantasei anni, nativo di San Cipriano d'Aversa (Caserta), Iovine, soprannominato o'Ninno, era nell'elenco dei trenta latitanti piu' pericolosi d'Italia.

L'associazione Addiopizzo Catania ha letto con attenzione e senso di partecipazione (visto l'argomento) l'editoriale di Tony Zermo del 4 novembre in merito alla recente, importantissima, operazione "Iblis" che ha portato al risultato, a tutti noto, del c.d. "scoperchiamento del verminaio". E su ciò che, come da Zermo sottolineato, questa operazione ha dimostrato ( "(...) Cosa Nostra catanese è diventata imprenditrice essa stessa facendo da collante tra mondo delle imprese e mondo politico; (...) fin quando ci saranno le mani della mafia a condizionare parte della città nessuno sviluppo è possibile." ) nulla quaestio: ci trova perfettamente d'accordo con la Sua osservazione, anche se, ad onor del vero, occorre rilevare che non si tratta certo di una... novità nè occorre scomodare il pentito Calderone e le sue dichiarazioni sugli intrecci politico - mafiosi - imprenditoriali della nostra città.

CATANIA - Un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 47 indagati, tra esponenti di spicco di Cosa nostra e amministratori, è stata eseguita la notte scorsa da carabinieri del Ros tra Sicilia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. Militari dell'Arma hanno anche sequestrato beni per circa 400 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal Gip Luigi Lombardo su richiesta della Dda della Procura di Catania, riguardano esponenti di spicco di Cosa nostra, pubblici amministratori ed imprenditori del capoluogo etneo. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, omicidio, estorsioni e rapine.

Mercoledì, 27 Ottobre 2010 02:00

Nuovi referenti 'pizzo', 4 fermati a palermo

Quattro persone accusate di essere inserite ai vertici dei clan mafiosi palermitani sono state fermate dai carabinieri del Comando provinciale e dalla Dia. Si tratta di personaggi affiliati ai 'mandamenti' di Resuttana, Tommaso Natale e Partanna Mondello, accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni. I provvedimenti di fermo sono stati emessi d'urgenza dalla Dda per il pericolo di fuga degli indagati, di cui hanno parlato recenti collaboratori di giustizia.

Il Gico della Guardia di Finanza di Messina, coordinato dal sostituto procuratore della Dda Giuseppe Verzera, ha sequestrato beni per quasi 600 mila euro al boss del clan Mangialupi di Messina Giuseppe Trischitta, 51 anni. Si tratta di una villa residenziale con accesso al mare in localita' Torre Faro del valore commerciale stimato in 450 mila euro, di un fuoristrada Suv modello Wolksvagen Touareg e di due Smart per un valore complessivo di oltre 100 mila.

AGRIGENTO - I carabinieri hanno catturato in una palazzina di Favara (Agrigento), Gerlandino Messina, 38 anni, originario di Porto Empedocle, ritenuto il nuovo capo provinciale della mafia di Agrigento. Il boss è stato catturato dai carabinieri del Ros e dalle teste di cuoio del Gis di Livorno. Si nascondeva in un edificio di via Stati Uniti, alla periferia nord del paese.