Mercoledì, 15 Ottobre 2008 02:00

Addiopizzo Catania contro la lettera di Santapaola jr.

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AddioPizzo contro lettera Santapaola jr
Con riferimento alla lettera di Vincenzo Santapaola, pubblicata dal giornale La Sicilia nei giorni scorsi, AddioPizzo Catania esprime tutto il proprio rammarico e la propria preoccupazione.


Rammarico perché è da ritenersi molto grave che lo scritto di un detenuto al 41-bis, figlio di un boss spietato, possa uscire dal carcere e trovare un giornale come La Sicilia che si presti a pubblicarlo prontamente ed in rilievo, senza alcun commento sulle vicende giudiziarie che lo hanno visto negli ultimi anni imputato per gravi reati, vicende giudiziarie che sembrerebbero stridere con l'autoproclamata innocenza dell'autore della lettera, potendo divenire, verosimilmente, possibile veicolo per l'invio di messaggi alle cosche catanesi e screditare i collaboratori di giustizia che fecero per primi il nome di Santapaola.

Preoccupazione perché in una città come Catania, dove l'illegalità diventa legge come testimoniano molti eventi recenti, "dimenticare" è certamente l'ultima delle cose da fare come, invece, ci invita a fare l' "uomo qualunque" Vincenzo Santapaola che ritiene le morti di vittime innocenti quali Giuseppe Fava, uccise solo per aver amato il fresco profumo della libertà e per aver combattuto con tutte le loro forze il puzzo del compromesso morale, "pagine di cronaca e di storia ormai lontane e chiuse".

A questo punto verrebbe da chiedersi se non è il caso di consentire, per par condicio, ai detenuti sottoposti al 41 bis appartenenti alle altre famiglie mafiose di avere anch'essi un adeguato spazio sullo stesso giornale: si potrebbe pensare per es.ad una rubrica settimanale intitolata ..."i ragazzi del 41 bis".

Con l'amaro in bocca, non rimane che prendere atto che i tempi cambiano: una volta si leggevano le lettere dal carcere di Antonio Gramsci, adesso le lettere di Santapaola.

 

Letto 11412 volte Ultima modifica il Giovedì, 21 Giugno 2012 15:09

4 commenti

  • Link al commento salvo.vincenza Giovedì, 01 Marzo 2012 15:52 inviato da salvo.vincenza

    !!! che dire...sono sicuramente d'accordo con ciò che voi scrivete. Io conosco bene l'ambiente carcerario, anzi i detenuti, avendo mio padre detenuto sottoposto al 41 bis e che deve scontare l'ergastolo e i miei fratelli implicati in gravi episodi, uno in carcere...uno è uscito....Il paradosso è che si ritengono innocenti,vittime loro ...,perché non si rendono conto del male che fanno ...secondo loro è tutto normale!!!!!
    Io la penso come voi già da anni e sto lontano dai miei familiari....la cosa più strana è che la "pecora nera" della famiglia sono io per loro.
    vincenza salvo

  • Link al commento daniele Giovedì, 01 Marzo 2012 15:52 inviato da daniele

    la cosa triste e che non esiste una contropartita funzionale e coraggiosa che possa contrastare questa informazione cosi borghese e manipolata che abbiamo in sicilia e a catania.
    la mafia è forte anche a causa della leggerezza e della assoluta indifferenza dell'informazione siciliana.
    proprio il mezzo che dovrebbe indignarsi di più e che dovrebbe contribuire a formare una coscenza popolare, non fa niente di tutto questo...anche loro fanno parte del sistema.

  • Link al commento Giuseppe da Bruxelles Giovedì, 01 Marzo 2012 15:51 inviato da Giuseppe da Bruxelles

    La Sicila,col suo editore, e i suoi redattori é il giornale che ha taciuto da sempre le collusioni politica-borghesia-mafia.
    Ha fatto cioé politica, con la p minuscola, come se ne fa tantissima in Italia!
    Il giornale La Sicilia il suo editore ed i suoi redattori hanno una gravisima responsabilità riguardo al clima omertoso e mafioso che ha portato prima all'uccisone di eroi come Pippo Fava ed ora a questa cappa di piombo e di omertà che domina e opprime la nostra amata Sicilia (intesa naturalmente come regione).

  • Link al commento Rosario Lupo Giovedì, 01 Marzo 2012 15:50 inviato da Rosario Lupo

    L'informazione: in America dicono che sia il cane da guardia del potere, qui in Sicilia è il cane da passeggio del potere politico-mafioso. W Pippo Fava.

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